Campania Street Food

Cuoppo

Tipico cono di carta gialla che affonda le sue origini già nel 1800 quando la popolazione acquistava per pochi soldi i resti del pescato per poi pastellarli e friggerli. Oggi il cuoppo, o cuppetiello, non può mancare durante l’aperitivo ma viene servito come antipasto anche nei ristoranti e durante le cerimonie. È diventato un vero e proprio simbolo della città partenopea e in ogni angolo ci sono friggitorie pronte a servirvi questa prelibatezza.  Principalmente il cuoppo è composto da arancini, zeppoline, crocché, frittatine e verdure in pastella, ma possiamo trovare anche il cuoppo di mare, composto da alici e bacccalà fritto, anelli di calamari, moscardini e pasta cresciuta con le alghe.

Pizza a portafoglio

La pizza a portafoglio è una pizza di dimensioni ridotte che prende il nome dal fatto che viene presa tra le mani e chiusa su se stessa sui suoi due lati proprio come se fosse un portafoglio. E’ considerata da sempre il vero street food del popolo perchè ha un prezzo bassissimo e riesce a sfamare chiunque.

Pizza fritta montanara

Il suo nome deriverebbe dai contadini che provenivano dalla montagna, “i montanari” appunto, che erano soliti consumare, nella pausa pranzo, panini farciti con pomodoro, basilico e formaggio. E’ una piccola pizzetta preparata con l’impasto classico della pizza tradizionale, fritta e condita con pomodoro, mozzarella, parmigiano grattugiato e basilico.

Mozzarella in carrozza

Fette di pane in cassetta o pancarré tagliato a triangolini o rettangoli, ripieno filante di mozzarella e un filetto di acciuga, passato nell’uovo e poi fritto. Ricetta di recupero molto povera, in quanto, in passato,veniva preparata quando avanzavano dei latticini.

Frittatine napoletane o timballi

Sono piccoli timballi fritti di pasta con la besciamella ripieni di salame o prosciutto cotto e piselli.

Ciurilli fritti

Fiori di zucca ripieni con ricotta fresca o provola pastellati e fritti.

Pizza fritta

Calzone fritto farcito con ricotta, salame Napoli, pepe, cigoli, mozzarella e pomodoro.

‘O per e ‘o muss

Si preparava con il piede di maiale (‘o père) e il muso di vitello (‘o muss) che vengono prima privati dei peli, poi tagliati a pezzetti, lessati in acqua bollente ed infine conditi con sale, limone e olio. Questo street food napoletano nasce dalla necessità popolare di non buttare via nulla; oggi lo troviamo dai venditori ambulanti nei vicoli di Napoli (i cosiddetti “ventraiuoli) o nelle tradizionali macellerie della città.

Panuozzo

Variante della classica pizza napoletana, consiste in un impasto a forma di grande panino, aperto e farcito principalmente con salsiccia, friarielli e provola, oppure prosciutto crudo e provola o con altri ingredienti a piacere. Una volta inserita la farcitura viene inserito nuovamente nel forno a legna per ultimare la cottura e far amalgamare al meglio gli ingredienti con il panino. E’ uno street food tipico di Gragnano (NA).

Taralli napoletani

Biscotti salati rustici preparati con una ricetta simile a quella della pasta frolla ma con aggiunta di un po’ di lievito, sugna (o strutto), pepe e mandorle tostate. Hanno una consistenza molto friabile, si sbriciolano al morso, croccanti e molto saporiti, vengono sfornati caldi dalle panetterie e pasticcerie della città, soprattutto nella zona di Mergellina, dove solitamente si mangiano sul lungomare passeggiando. Si conservano anche perfettamente per periodi molto lunghi se chiusi all’interno di buste di plastica, perciò sono anche molto adatti a pic nic o gite fuori porta.

Babà

Dolce a lievitazione naturale originario della Polonia ma che ha trovato larga diffusione a Napoli. Una volta preparato l’impasto viene lasciato lievitare a lungo in uno stampo a tronco di cono allungato, quindi cotto in forno ben caldo. Assume un colore ambrato ed una caratteristica forma a “fungo”.  Terminata la cottura viene estratto, fatto “asciugare” affinché perda la maggior parte dell’umidità e successivamente viene immerso in ampi contenitori pieni di una miscela calda composta da sciroppo di zucchero e bagna al rum.

Sfogliatella

Ne esistono di due tipi, riccia e frolla, ma la farcitura è sempre la stessa: ricotta, semolino, strutto, canditi, cannella. La sfogliatella riccia ha una caratteristica forma triangolare ed è composta da sfoglie croccanti sovrapposte a strati fittissimi e farcita, mentre la sfogliatella frolla ha lo stesso succulento ripieno racchiuso ed esaltato però da una pasta morbida molto simile alla frolla.

Zeppola di San Giuseppe

Vengono preparate tradizionalmente nel periodo di San Giuseppe (19 marzo) tanto da essere un dolce tipico della festa del papà. Gli ingredienti principali sono la farina, lo zucchero, le uova,  il burro e l’olio, la crema pasticcera, una spolverata di zucchero a velo e le amarene sciroppate per la decorazione. Nella tradizione napoletana esistono due varianti di zeppole di San Giuseppe: fritte e al forno. In entrambi i casi le zeppole hanno forma circolare con un foro centrale dal diametro di 2 cm circa e sono guarnite ricoprendole di crema pasticciera con sopra delle amarene sciroppate, ultimate con una spolverata di zucchero a velo.

Biscotti all’amarena

Dolci tipici della tradizione napoletana a base di pasta frolla ripiena di una farcia a base di confettura di amarene, pan di Spagna e cacao, glassati con una glassa a base di zucchero a velo. Nasce come dolce di recupero, infatti venivano preparati con tutti i ritagli degli altri dolci avanzati, rimpastati, aromatizzati con l’amarena e usati come ripieno per il biscotto.

di Nicolas Cioni

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